Serva di Dio
MADRE MARIA COSTANZA ZAULI
ROSARIO ED EUCARISTIA
contemplazioni sui misteri
*


La Madona mi ha fatto comprendere
che ogni anima eucaristica
deve riflettere in sé
le impronte dei Misteri del Rosario


La Madonna di San Luca, patrona di Bologna,
venerata nell'omonimo santuario


5° Mistero della Gloria

Maria Regina gloriosa nella Chiesa celeste

Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal
cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
(Ap 21, 2)

1.

Sono con la mia Madre del Cielo, intimamente unita a Lei, che si è degnata lasciarmi intuire qualcosa del suo glorioso trionfo nell'Assunzione.
Non mi sono fermata ai contorni, sebbene abbia veduto come Gesù sia andato ad incontrarla facendole un'accoglienza da non potersi immaginare. La tenerezza, l'amore filiale, compressi durante la vita terrena, potevano finalmente avere la loro espansione, e il Figlio divino, dopo aver ornato la Madre sua di tutte le ricchezze della Redenzione, la presentò al Padre e, di comune accordo con lo Spirito Santo, si compiacquero innalzarla al di sopra di tutti i Santi, coronandola Regina della celeste Gerusalemme.
Questo innalzamento, corrispondente al più alto grado di gloria, era dovuto al Privilegio unico della sua Divina Maternità, che ora veniva ad abbracciare l'universalità dei redenti.
In Dio Ella poteva vedere tutti e singoli i suoi figli, in ogni minimo particolare che interessava la loro vita, in maniera da poter esercitare su tutti le sue cure materne.
Ricevendo tutte le grazie discendenti dalla Prima Sorgente, fatta dal Mediatore vera Mediatrice, Ella trasmette le grazie ai suoi figli di adozione, e la sua larghezza di carità nel dare aumenta continuamente le sue ricchezze.
Quello che più mi ha attirato è stata l'impronta di comprensione che la Madonna mi ha comunicato su quanto sperimentò nelle sue potenze spirituali, glorificate ma pur sempre umane, nel momento in cui il Divin Padre le svelò se stesso, le si donò in quella misura che per meraviglioso spiegamento della divina onnipotenza, le fu concesso di poter abbracciare (grado di visione beatifica inferiore soltanto a quello del Cristo).
Qui il nostro povero piccolo intelletto umano vien meno.
L'unica espressione che non sciupi queste meraviglie è il silenzio. Mi sorprende il trovarmi ancora nell'oscurità di questa prigione. Lo sguardo mio è ancora abbagliato dallo splendore della Santissima Vergine, fulgente lampada della città celeste, riflettente la chiarezza della Divinità.
Quale bellezza! Che struggente desiderio di poterla raggiungere presto! Ma la Madonna mi diceva che possiamo e dobbiamo iniziare fin dall'esilio la nostra beatitudine vivendo uniti a Dio, immedesimati alla sua vita divina.
Basterebbe una sola Comunione ricevuta con le dovute disposizioni per venire da Gesù sollevati fino all'intimità col Padre. La vita eucaristica è un cielo anticipato (16.8.1948).
Se si conoscesse il dono che Dio ci ha fatto rimanendo con noi nel Santissimo Sacramento! Per esso le anime cristiane giungono ai più alti gradi di conoscenza di Dio fin dall'esilio e ai più sublimi gradi di gloria in Patria (2.10.1947).

2.

Vedo Maria Santissima nel massimo ornamento di gloria davanti all'Altissimo, come già la bellissima Ester davanti al re Assuero, per muoverlo a clemenza in favore del suo popolo, per ottenere la salvezza dei suoi figli peccatori.
La nostra Avvocata è sempre in atto di perorare.
Dobbiamo tutto alla sua materna intercessione, sia le grazie di ordine spirituale che quelle materiali. Ogni favore, ogni elargizione di luce, ogni dono di grazia passa per le sue mani benedette e ci è ottenuto dal suo amore materno, sempre impegnato per il bene dei figli. Quanto è bella e consolante questa verità vista in Dio! (6.9.1948).
La Madonna mi ha richiamata a considerare quale sia la sua massima ricchezza, a confronto della quale l'altro splendido ornato rimane quasi ombra; e me lo ha indicato nel grado eccellente di carità raggiunto. Questo è un dono personale tutto suo, una partecipazione sostanziale data a Lei della stessa Divina Essenza.
Mi è parso che nell'investimento di questo altissimo grado di carità tutto l'essere di Maria formi come un'arpa a molte corde sprigionanti sotto il tocco del «Dito della destra di Dio» una melodia che si eleva fino a deliziare l'Eterno e l'intera Corte celeste.
Quale lode perfetta è quella della Madre di Dio!
Ella sola è capace di toccare il cuore del suo Signore e di placarlo e piegarlo alla misericordia e al perdono dei poveri figli ingrati. La potenza interceditrice di Maria è misura del suo perfetto amore, della sua gratitudine verso il Padre.
Ella opera sempre a nostro vantaggio, senza interrompere la sua amorosa contemplazione in seno a Dio, e fino alla fine dei tempi proseguirà la sua materna assistenza ai figli, specialmente se deboli e infermi (8.6.1950).
Affidiamoci a Lei, viviamo nascosti nel suo immacolato Cuore, imprimiamo in noi le luci di grazia di quel mistico cielo, paradiso di delizie della Trinità, e saranno anche per noi le compiacenze del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (19.8.1946).

3.

In prossimità della solennità di Tutti i Santi, mentre contemplavo il cielo stellato, mi si offri uno spettacolo grandioso: al mio sguardo apparve la celeste Gerusalemme.
Vedevo le gerarchie angeliche, le innumerevoli schiere, degli eletti, ognuno dei quali sembrava un cielo a sé, diverso per bellezza, varietà di luce e irradiazione di chiarezza.
Sembrava trattarsi non di una semplice visione, ma di una specie di partecipazione a quella vita beata.
I misteri dell'aldilà mi divenivano comprensibili... Al di sopra di tutte quelle falangi gloriose, si ergeva il seggio della Madre di Dio, riportante tutti i riflessi del Sole eterno. E gli Angeli? Ognuno è una nuova meraviglia.
I Santi sono impegnati nell'ammirazione di Dio che, nella comunicazione di sé, varia all'infinito, così da dare alle loro potenze spirituali un appagamento che li tiene in sempre nuova felicità.
Oh, come si accendeva in me il desiderio di venire portata lassù in alto, sempre più in alto, fino al Trono dell'eccelsa Trinità!
Nel massimo dell'accensione del mio desiderio, l'occhio interiore è rimasto abbagliato da una insostenibile luce: fuoco, ardore, candore; tutti i divini attributi in una gamma di splendori che si armonizzavano fino a fondersi in un'unica chiarezza che dava la percezione inconfondibile di trovarsi l'anima al cospetto di Colui che è, al Tutto, in confronto del quale l'immensità del creato e le creature tutte fino alla più elevata: la Santissima Vergine, apparivano come semplici ombre.
La terra con le sue bellezze naturali, le opere dell'uomo, i capolavori del genio e dell'arte sono un niente: vanità delle vanità, e viene da chiedersi come mai l'intelligenza umana possa lasciarsi ingannare da così vuote apparenze, mentre potrebbe sollevarsi alla contemplazione di Dio...
Questa illuminazione mi ha disposta a rimanere il giorno dei Santi molto intimamente unita al Padre celeste, compiacendomi dell'ornato magnifico che, intorno al suo Trono di gloria, formano gli Eletti (3.11.1947).
Comprendo che un solo velo ci separa da essi: quello delle specie sacramentali, perché noi, come loro, adoriamo lo stesso Dio.
Se si sapesse quale bene ci riserva il nostro Padre dei Cieli, quale inestimabile dono ci farà dandosi a vedere quale Egli è nella sua Essenza!
Dandosi a vedere e possedere, Dio, appaga pienamente i suoi Eletti, li tiene in una sempre più beata estasi d'amore, tutti. Perché ognuno, secondo la propria capacità, corrispondente al grado di gloria raggiunto, è pienamente felice.
Questa capacità, mentre dura il periodo della prova, può venire aumentata dalla sofferenza, dalle prove sia morali che fisiche accettate con spirito di fede e per amore (24.7.1947).

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"Rosario ed Eucaristia"


Con approvazione ecclesiastica

Testi tratti da: Madre Maria Costanza Zauli, Rosario ed Eucaristia, Roma: Città Nuova, 1995/3, e da altri appunti pro manuscripto


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